Ci sono romanzi che toccano le radici di ognuno. È quello che accade con L’ultimo biscino nel quale il protagonista, in sella a un cavallo, ripercorre – insieme al terreno sconfinato e straordinario dei Monti della Tolfa – gli anni della sua vita. “Tre, cinque, sette era stata la prima sequenza delle dita che aveva imparato da bambino giocando a morra; dita screpolate, bitorzolute, che ora si guardava stizzito: «Non riesco manco a chiuderle. Che condanna»”. Così si apre la storia di Giovanni Pierantoni, conosciuto in paese come il Sor Gio’. Dietro i dolori di quelle mani c’è tutto il suo mondo, che si rivela pagina dopo pagina. Dalle cavalcate al fianco del nonno e poi del babbo si passa alle scorribande nel Borgo di Castrirota e a un amore impossibile per la figlia del Marchese, fino a toccare i tempi moderni. Questa è la storia dell’ultimo buttero che ha cavalcato le colline dei Monti della Tolfa e, con lui, la storia dei costumi e delle tradizioni di un paese dell’Italia Centrale dal Dopoguerra all’avvento del nuovo millennio. L’autore conosce le parole per descriverla e affronta il tema della tradizione e dei passaggi della vita da una prospettiva originale. Gli basta dare ascolto alla sua terra, a quel territorio impervio che improvvisamente si esalta quando incontra i fiumi, le valli e gli scenari frequentati dai suoi personaggi.
L’autore:
Giuseppe Pierantozzi è nato a Roma nel 1976 ed è cresciuto a Tolfa. Vive in Svizzera dal 2009 dove svolge l’attività di avvocato e di compliance officer. Nel 2019 ha esordito con il romanzo Young Folks., seguito nel 2021 da Post-it.